CONSTRUCTION ET REPRESENTATION DU SACRE DANS LES CARMINA EPIGRAPHICA CAROLINGIE

Cecile Treffort

Abstract


Dopo aver ricordato la predilezione dei Carolingi per il medium epigrafico, che si evince, ad esempio, dalla
redazione e dalla copia di sillogi, l’articolo si propone di presentare, a partire da qualche esempio emblematico,
l’arricchimento della portata e del significato di un testo metrico con l’associazione a un soggetto,
un’immagine o un luogo particolare. In quanto scrittura esposta, l’iscrizione, nella sua forma poetica, viene
a rafforzare la sacralità della chiesa, che si esprime con tanta forza attraverso il rituale. Il discorso epigrafico,
una volta messo nello spazio, si articola con quello della liturgia – consacratoria, eucaristica o stazionale –
per esaltare un edificio religioso percepito in epoca carolingia come luogo di contatto privilegiato tra gli
uomini e Dio o i santi, un luogo anche di trasformazione spirituale.


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