THE VISUAL DISPLAY OF TUMULUS KASTA NEAR AMPHIPOLIS : CONSIDERATIONS ON ITS INTERPRETATION AS HEROON OF HEPHAESTION BASED ON EPIGRAPHICAL EVIDENCE AND AS THE ORACULAR SANCTUARY MENTIONED IN THE DERVENI PAPYRUS

Antonio Corso

Abstract


Con questo saggio si tenta di ricostruire il corredo di statue, rilievi, mosaico e fregio dipinto, che adornava il tumulo Kasta
presso Anfipoli. Dopo una presentazione delle vicissitudini storiche, del quadro ambientale e dei dati culturali ed economici fondamentali del
territorio, si indaga la funzione della statua colossale di leone in marmo tasio eretta originariamente sulla sommità del tumulo. Viene quindi la
volta del basamento del leone, che era dotato di un fregio continuo a rilievo: si analizzano i frammenti che sono attribuibili a tale sequenza
orizzontale, che portano a suggerimenti sulle tematiche che vi erano rappresentate: al centro del lato frontale di questo rilievo sono identificate le
figure di Alessandro e di Efestione. Quindi sono considerate le sculture di corredo del propylon di Kasta. Vi erano statue poste ai lati della porta
d’ingresso. La base di una di queste statue è conservata e reca un epigramma inscritto celebrativo dell’hetairos di Alessandro, Antigonos Kallas.
È valorizzato il significato storico di questa iscrizione metrica ai fini dell’interpretazione del monumento. Due lastre marmoree ora a
Costantinopoli sono attribuite al fregio del propylon, che esaltava una vittoria militare in presenza dei Dioscuri e di Artemide. Altri lacerti di
altorilievi sono ritenuti essere stati pertinenti al frontone del propylon, il cui probabile soggetto sarebbe stato la nascita di Reso. L’acroterio
centrale del propylon era un anthemion, uno degli acroteri laterali era una Ninfa accovacciata. Il capitolo successivo concerne le due colossali
statue di Sfingi in marmo tasio poste sopra il passaggio dalla stanza numero 1 a quella numero 2. Particolare attenzione viene dedicata al
messaggio che queste due statue dovevano trasmettere e al loro inquadramento stilistico. Le due korai architettoniche in marmo tasio, ubicate nel
passaggio dalla stanza numero 2 a quella numero 3 del tumulo, e il monumento che presumubilmente si trovava di fronte ad esse sono sottoposte
a una approfondita disamina, che porta a una datazione delle due statue intorno al 320 a.C. e alla formulazione di un’ipotesi sulla loro funzione
nel contesto di uno spazio misterico. Il mosaico pavimentale della stanza numero 3, che rappresenta il ratto di Kore, dovrebbe dichiarare la
natura di area sacra di questo vano. Il fregio dipinto, che costituisce la cornice interna superiore della stanza numero 3, è analizzato figura per
figura: nonostante la conservazione molto frammentaria dello stesso, si propone vi siano rappresentate la predizione oracolare della vittoria, la
partenza della spedizione di Alessandro, il viaggio in mare, l’ekphora del corpo di Efestione, il tumulo di Efestione in presenza di Alessandro,
una processione di cavalieri, l’eroizzazione del defunto in presenza degli dei e un fregio d’armi. Si sottolinea l’enorme importanza di questo
documento visivo nella concezione della storia e nello sviluppo del genere artistico del fregio storico come serie di episodi disposti in sequenza
temporale. La stanza numero 4 era la cella mortuaria e sono suggerite ipotesi sull’identificazione dei personaggi che trovarono in questa sede la
loro ultima dimora. Infine si suggerisce un’interpretazione generale del monumento. Sono prese in considerazione le iscrizioni sul circuito di
mura disposto intorno al tumulo e si avvalora la tesi di Mavrogiannis che il tumulo sia stato l’heroon di Efestione. Si tenta una ricostruzione delle
vicissitudini storiche che hanno portato alla costruzione del tumulo. Tuttavia esso divenne, probabilmente a breve distanza temporale,
un’istituzione oracolare-misterica. La puntuale corrispondenza della successione di queste stanze con la sede misterica descritta nel Papiro di
Derveni porta al suggerimento che detto luogo di iniziazione sia da identificare con Kasta. L’intero materiale documentario suggerisce per la
prima fase una datazione tra il 323 a.C. e la fine del decennio, per la seconda fase qualche anno dopo.

KEYWORDS. Amphipolis; Phyllis; Strymon; Rhesos; Hephaestion


Full Text:

 Subscribers Only

Refbacks

  • There are currently no refbacks.