Nuovi spunti su Diana (e Artemide) a Roma e a Nemi

Anna Pasqualini

Abstract


Scoperte recenti hanno ancora una volta richiamato l’attenzione del vasto pubblico sui due
più celebri Diania dell’antichità: quello urbano dell’Aventino e quello nemorense di Ariccia.
Dell’uno si è forse scoperta la statua di culto e individuata la collocazione topografica
a lungo cercata, dell’altro attraverso scavi tuttora in corso si è riconosciuto dopo decenni
il tempio, e in tempi recentissimi si è recuperato da privati un pavimento in mosaico appartenente
alle navi di Caligola. Non di minore importanza è il ritrovamento di una statua
colossale di Caligola, in forma Iovis, fortemente danneggiata, forse appositamente. Il rinnovato
interesse, per altro mai sopito, per questi due santuari, che, come vedremo, presentano
notevoli punti di contatto, giustifica la presente messa a punto dei problemi, numerosi e
complessi, che li riguardano, al fine e con l’auspicio di offrire una sintesi che giovi ad una
migliore comprensione dei contesti dei due luoghi di culto.


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