FORME DELLA PROPAGANDA IMPERIALE NEL DODECANESO UN RITRATTO DI AGRIPPINA MINORE DA KOS

Roberta Belli Pasqua

Abstract


Nel museo archeologico di Kos è conservata una testa femminile frammentaria di dimensioni
colossali (Fig. 1), presentata da Luciano Laurenzi in un articolo pubblicato nell’Annuario
della Scuola Archeologica Italiana di Atene del 1955-56, dedicato ad un gruppo di sculture
trovate nell’isola e rimaste fino a quel momento inedite; nel testo manca la citazione del
luogo di rinvenimento, che però può essere identificato nel teatro della città sulla base di altre
fonti bibliografiche. Lo stesso studioso, infatti, la descrive come «testa frammentaria di dea,
copia romana da originale del V sec. a.C., rappresentante forse l’imperatrice Agrippina onorata
come Demetra» e ne ricorda il rinvenimento nei pressi del teatro in una scheda relativa a tale
monumento, preparata per la redazione di una Carta archeologica dell’isola, rimasta inedita.
L’indicazione di tale provenienza risale, in primis, a Rudolph Herzog che menzionava
il frammento in un suo articolo del 1922 in relazione ad una serie di onorificenze che i Coi avrebbero tributato all’imperatore Claudio e a sua moglie, ipotizzandone l’identificazione

come Agrippina Minore sulla base di un riconoscimento effettuato da Margarete Bieber.
L’esemplare in oggetto deve, inoltre, essere riconosciuto nella «testa di grande divinità
femminile» conservata fino agli occhi, menzionata da Giulio Iacopi tra i materiali dell’Antiquarium
di Coo in un articolo edito in Clara Rhodos nel 1928, nel quale è nuovamente
citata la provenienza dal teatro.


Full Text:

 Subscribers Only

Refbacks

  • There are currently no refbacks.