OSTIA, LE ANFORE E I COMMERCI MEDITERRANEI UN BILANCIO PRELIMINARE
Abstract
Alcune recenti iniziative hanno riportato al centro dell’attenzione degli studiosi Ostia
e Portus: i progetti “Portus project”1 e “Portus Limen-Rome’s Mediterranean Ports”2, che
tra gli obiettivi principali si propongono l’analisi delle relazioni reciproche e del ruolo
commerciale dei due scali portuali sia rispetto a Roma, sia in una prospettiva più ampiamente
mediterranea. Sulla stessa linea si inserisce anche il convegno del 2013 “Il delta del
Tevere: 3000 anni di storia, le sfide del presente”, svoltosi nell’ambito del progetto di studio
“Roma, Tevere, Litorale”, a sua volta confluito nel programma “CiRiLi – City River
Littoral”3, in cui l’attenzione si è concentrata sulla regione del delta del Tevere e sulla
ricostruzione del paesaggio nelle sue trasformazioni dall’antichità fino all’età contemporanea,
analizzandone l’evoluzione in relazione allo sviluppo demografico e alle dinamiche
socio-economiche connesse alla trasformazione degli insediamenti e del territorio.
L’iniziativa è stata anche l’occasione per presentare un progetto di studio dei commerci
nell’area deltizia in età imperiale sulla base dell’analisi della documentazione della
ceramica, in cui sono stati illustrati i criteri, i parametri e i risultati realisticamente attendibili
di una ricerca imperniata principalmente sull’analisi statistica delle ceramiche rinvenute
in contesti ostiensi precisamente datati, finalizzata a tracciare e un quadro sinottico,
anche se limitato ai documenti presi in esame, dei commerci interregionali e interprovinciali
che interessarono l’area del delta del Tevere4.
Un ulteriore impulso allo studio delle ceramiche diffuse nell’ager Ostiensis e Portuensis
e dei commerci in cui esse furono implicate è stato fornito dalle ricerche svolte
nel quadro della collaborazione tra l’Università La Sapienza di Roma e la Soprintendenza
Speciale per i Beni Archeologici di Roma – Ostia Antica: il progetto ha preso spunto dallo
studio dei materiali ceramici provenienti da una serie di scavi stratigrafici e di archeologia
preventiva, e ha coinvolto contesti datati in età medio e tardo-repubblicana, avvalendosi
di un approccio multidisciplinare comportante anche il supporto di ricerche archeometriche,
nell’intento di caratterizzare e riconoscere la provenienza delle principali produzioni ceramiche e dei tipi più rappresentativi delle varie epoche esaminate5. I risultati di
questo lavoro sono particolarmente interessanti in quanto investono un’epoca – quella
della media e tarda età repubblicana – molto meno conosciuta rispetto all’età imperiale,
che risulta abbondantemente documentata soprattutto nel centro urbano di Ostia, dove le
attività di scavo si sono svolte a ritmo più intenso, coinvolgendo numerosi monumenti ed
aree della città antica.
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